“Non si può non comunicare. Non esiste un qualcosa che sia un non-comportamento. Le parole, il silenzio o l’attività hanno valore di messaggio, influenzano gli altri e gli altri a loro volta rispondono a tale comunicazione con altra comunicazione.”

(1° assioma della comunicazione – scuola di Palo Alto, California)

FOTOGRAFARE E’ COMUNICARE?

Tutti noi risponderemmo convintamente SI [SPOILER: risposta esatta!] anche se poi ognuno di noi avrebbe la sua personale idea di cosa voglia dire in realtà comunicare con un’immagine.

Al tempo delle alluvioni di Louisville, in Kentucky, 1937 Torna all'articolo

Margaret Bourke White 
At the time of the Louisville Flood, Louisville, Kentucky 1937

C’è un PERO’

È vero che ognuno di noi – con la fidata macchina fotografica in mano – di fronte alla stessa scena probabilmente farebbe scatti diversi (scegliendo magari particolari differenti o giocando con tempi/esposizione per effetti vari) e come risultato quindi comunicherebbe in maniera diversa
PERO’ (ve l’ho detto che c’era😉).
È altresì vero che ci sono degli elementi costitutivi del comunicare imprescindibili, necessari affinché lo scambio di informazioni/sensazioni/messaggi avvenga con il nostro destinatario.

Margaret Bourke White
At the time of the Louisville Flood, Louisville, Kentucky 1937

Partiamo dalle basi e facciamo un esempio:
Devo comunicare con un giapponese.
Quindi dovrò fare almeno 3 cose:
   1) Chiarire nella mente cosa devo dirgli 
   2) Pensare ad un modo per dirlo (ad esempio in lingua inglese, se conosciuta da entrambi)
   3) Scegliere il mezzo con cui dirlo (ad esempio un’email)

Lo studente che ha bloccato i carri armati! (© Jeff Widener)

Il Rivoltoso Sconosciuto di piazza Tienanmen
foto di Jeff Widener, Associated Press tutti i diritti riservati © 

Se trasformo questi concetti basilari in “mattoni” della comunicazione ottengo che:
   1) Devo chiarire nella mente un MESSAGGIO
   2) Devo utilizzare un CODICE per dirlo
   3) Devo usare un CANALE per trasmettere

Foto che hanno fatto la storia

Tutti i diritti riservati © Alan Welner
Philippe Petit attraversa in bilico su un cavo le Torri Gemelle

E se devo farlo con un’immagine?

   1) Devo decidere come fotografo il MESSAGGIO che voglio (o devo) raccontare
   2) Utilizzo come CODICE il linguaggio fotografico
   3) Mostro la mia foto attraverso un CANALE a mia scelta (internet, mostre, editoria….)

DARIO MITIDIERI: I bambini di Bombay

i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri
i bambini di bombay foto di Dario Mitidieri

Tutti i diritti riservati © DARIO MITIDIERI
I bambini di Bombay

Ecco un lavoro che “comunica” e mostra la drammatica vita quotidiana dei bambini di strada di Bombay. Dario Mitidieri la racconta dall’interno (il fotografo ha vissuto con questi ragazzi per un lungo periodo), in maniera diretta, emozionata, cruda; un lavoro portato avanti per un intero anno, che ha vinto un prestigioso premio (Premio Eugene Smith 1991).

Quindi senza MESSAGGIO -> CODICE -> CANALE la comunicazione non può avere luogo. Ma è tutto qui? [SPOILER: no ovviamente, era una domanda retorica per stimolare l’attenzione 😊].
Servono naturalmente un EMITTENTE, ovvero chi inizia la comunicazione, ed un RICEVENTE, ovvero il destinatario del MESSAGGIO che mediante un CODICE condiviso arriva attraverso un CANALE.
Quindi se abbiamo tutti gli elementi la nostra comunicazione funzionerà alla grande vero? [RI-SPOILER: molto probabilmente no ☹].

Torniamo al nostro esempio di prima e andiamo sul concreto. Sono in contatto con una persona in Giappone:

1) Vogliamo dirgli che il materiale verrà spedito domani con il solito sistema

2) Usiamo l’inglese per dirglielo “the material will be delivered tomorrow with the usual system”

3) Mandiamo una email con la frase

Abbiamo l’emittente (NOI), il destinatario (il contatto giapponese) e la sequenza MESSAGGIO—>CODICE—> CANALE. Tuttavia questa comunicazione non esisterebbe in maniera efficace se i soggetti presi in considerazione non fossero pienamente consapevoli di un altro fattore fondamentale ovvero il CONTESTO, le informazioni relative alla situazione : in questo caso probabilmente siamo in una dinamica fornitore- cliente abituale che parlano in relazione ad un ordine e alla spedizione dello stesso.

E in FOTOGRAFIA?


Anche in fotografia è importante il contesto. Per esempio in questa foto:

Softair

Questa foto è stata fatta a persone che giocano a Soft-air, una disciplina ludico sportiva che simula un conflitto armato ma con armi in ad aria compressa. Se avessimo detto che questa foto è stata scattata in un teatro di guerra la comunicazione sarebbe cambiata completamente perché è cambiato il contesto.

QUINDI MI STATE DICENDO CHE IN FOTOGRAFIA L’ATTREZZATURA E’ SOLO UNA PARTE (NON TUTTO) DI QUELLO CHE MI SERVE PER COMUNICARE????

[non serve qui che faccia spoiler sulla risposta giusta, vero?]

Non è con una penna migliore che si scrivono testi migliori. Se cucino un buon risotto nessuno si sognerebbe di chiedermi che pentola ho usato. Così come una foto significativa e bella non è frutto solamente di attrezzatura sofisticata. Le immagini non sono fatte dalla macchina, ma da chi vi sta dietro! Altrimenti non si spiegherebbero nemmeno molti scatti di maestri vissuti molti anni fa che usavano apparecchiature enormemente meno tecnologiche di quelle che sono a nostra disposizione ora.

Tutti i diritti riservati © Alfred Eisenstaedt

Questa è la seconda puntata sul linguaggio fotografico.
Ti sei perso la prima? Non preoccuparti e clicca qui!

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